
Pubblicato in News - 15-12-2023
Game Awards: due sorprese tra i vincitori
Si sono conclusi i Game Awards, l’evento che ha premiato Baldur’s Gate come gioco dell’anno, scelta approvata anche dalla community nel sondaggio online; questa conclusione non arriva come una sorpresa dato il successo del gioco targato Larian, ma ci sono altri Award che sono andati in mano a persone inaspettate.
Lato gaming Cyberpunk 2077 ruba il titolo di “miglior gioco in continuo aggiornamento” grazie agli sforzi di CDProject Red nel migliorare il titolo che ha avuto una ricezione controversa da parte del pubblico. Al lancio il gioco aveva seri problemi sulle console, specialmente quelli di vecchia generazione, e mancava di diverse meccaniche che erano state mostrate in trailer precedenti e rimosse per mancanza di tempo; il gameplay era inoltre troppo facile e mancava di sfida anche ai livelli di difficoltà più elevati. Con l'update di Phantom Liberty il gioco è drasticamente migliorato e sta raggiungendo il livello promesso inizialmente. Questo Award ha sorpreso molti perché questi aggiornamenti non sono un reale continuo sviluppo del gioco, ma più un ulteriore tempo di sviluppo rispetto alla beta rilasciata inizialmente. Molti pensano che il titolo sarebbe dovuto andare a giochi come Apex Legends, Genshin Impact o Fortnite che stanno effettivamente evolvendo il loro titolo.
La vera sorpresa però arriva nella sezione esports: ovviamente non parlo di Faker come giocatore dell’anno che, dopo il suo successo ai mondiali, era un vincitore assicurato, ma del coach di Valorant degli Evil Geniuses, Christine “Potter” Chi.
La ragazza sudcoreana ha recuperato la stagione competitiva dopo un orrendo inizio nella lega regionale portando la squadra al terzo posto nella VCT Americana, al secondo posto nei Masters di Tokyo e al primo posto nei Champions di quest’anno. La vittoria da parte di EG è sicuramente per gran parte merito delle sue strategie che hanno spiazzato i team europei favoriti all’inizio della stagione.
Speriamo che questo evento porti più figuri femminili nelle maggiori competizioni esportive al di fuori delle leghe a loro dedicate.



