
Pubblicato in News - 22-03-2024
League of Legends: cambia il business model delle leghe a franchigia
Riot Games, la compagnia di sviluppo del titolo League of Legends, ha annunciato un nuovo tipo di business model per le squadre che stanno partecipando ad una lega a franchigia: questi cambiamenti serviranno per includere non solo i profitti degli sponsor della lega, ma anche dei beni digitali venduti.
I cambiamenti sono spiegati in dettaglio in un blog post da parte del presidente degli esports John Needham che intende aumentare i profitti delle squadre e ridurre la dipendenza di questi dagli sponsor. Questo cambiamento avviene sia a causa del periodo di recessione degli esports causati dalla ripresa post Covid che aveva aumentato i numeri esponenzialmente sia per mantenersi al passo con i tempi e con le abitudini dell’audience.
É infatti risaputo come i fan degli sports virtuali non siano particolarmente interessati a Jersey fisiche come invece accade negli sport tradizionali, dove i fan possono acquistare le maglie dei propri beniamini e sfoggiarle mentre giocano con gli amici. Essendo gli esports in un mondo virtuale l’interesse dei fan è proprio per i beni di questo tipo: altri titoli come Dota 2 e Counter Strike hanno da anni permesso alle squadre di vendere adesivi, skin e altri ninnoli digitali ai propri fan dividendo i profitti con la casa di sviluppo.
I cambiamenti andranno a impattare la lega Nord Americana (LCS), quella europea (LEC) e quella Coreana (LCK); Riot è ancora in trattativa con la lega cinese (LPL) per cercare di raggiungere un accordo anche con essa su come poter evolvere il sistema di introiti dei team.
Nonostante queste mosse di mercato e il continuo parlare di “Inverno degli Esports” i numeri degli spettatori medi delle leghe maggiori sono in continuo aumento, per cui questi cambi non servono solo ad aiutare i team nel breve termine, ma puntano a migliorare la scena nel lungo periodo.



